SULMONA – “Sono quasi sei mesi, ormai, che due pediatri di ‘libera scelta’ sono andati in pensione, lasciando molti bambini della Valle Peligna e della Valle dell’Aterno senza assistenza“, la denuncia espressa in un comunicato della CISL Medici Sulmona Castel di Sangro, a firma della Dottoressa Gianna Tollis.
“Fino ad oggi una delle soluzioni trovate è stata quella di consentire, ai pediatri rimasti, di accogliere bambini anche al di sopra del limite massimo consentito; uno di loro, inoltre, assicurava l’apertura dell’ambulatorio nella valle Subequana almeno una volta a settimana. Non poteva e non è una soluzione definitiva ma almeno consentiva alle famiglie con bambini di avere dei punti di riferimento per quanto riguarda la salute dei propri figli” afferma la Cisl.
“Da circa un mese la ASL ha deciso di risolvere il problema concedendo tre ore settimanali ad un Pediatra che presta servizio sul territorio, nei Distretti, che è presente un’ora a settimana a Castelvecchio Subequo, un’ora a settimana a Raiano e un’ora a settimana a Sulmona. Ovviamente non essendo un Pediatra di libera scelta non segue le regole di contrattazione di quest’ultimi, per cui non è rintracciabile telefonicamente né reperibile per visite domiciliari durante le dodici ore di giorno dal lunedì al venerdì”.
“Ad aggravare la situazione ci si è messa l’imposizione della ASL: le famiglie hanno trovato nella buca delle lettere una comunicazione in cui si diceva semplicemente che il proprio figlio non sarebbe stato più assistito da quel pediatra ma da un altro con i suddetti orari di ambulatorio. Il pediatra si chiama “di libera scelta” proprio perché la famiglia è libera di decidere da chi farsi assistere! Facilmente comprensibile come sia difficile per le mamme e i papà dei piccoli pazienti gestire le malattie acute dei propri figli. Il malcontento serpeggia tra la popolazione e il risultato finale è un ricorso sempre più frequente al Pronto Soccorso anche per situazioni che non sono prettamente di urgenza”.
“Forse alla Direttrice Sanitaria sfuggono le condizioni di precarietà in termini di numeri di Dirigenti medici sia del Pronto Soccorso, sia della Pediatria di Sulmona – continua il comunicato -. La CISL Medici ritiene che la scelta messa in campo non sia una soluzione per la Sanità di questo territorio. Ancora più grave è il trattamento riservato alla valle Subequana che, innanzitutto non ha Pediatri a cui rivolgersi anche privatamente, e soprattutto è lontana e con una viabilità difficile rispetto alle città più vicine (Sulmona e L’Aquila)”.
“Ancora una volta non si è voluto trovare una soluzione migliore, più conforme alle esigenze di un territorio vasto e con molte problematiche, anche se poco popoloso. Ancora una volta lo schiaffo giunge sulla faccia della nostra Sanità ma questa volta a farne le spese sono i nostri figli, il nostro futuro” conclude la Cisl.